Cinema chiusi dal 26 ottobre per nuova emergenza sanitaria di coronavirus

Cinema chiusi dal 26 ottobre per nuova emergenza sanitaria di coronavirus

Alla luce del nuovo Dpcm del 25 Ottobre, che tra le misure previste impone anche la chiusura delle sale cinematografiche in tutto il territorio nazionale, sono intervenuti alcuni rappresentanti delle Associazioni di categoria che stigmatizzano la decisione che appare oltremodo irrispettosa e ingiusta nei confronti degli imprenditori del settore cinematografico e dei loro sacrifici per adeguare le strutture al rispetto delle misure sanitarie imposte qualche settimana fa.

Eugenio Siviglia, presidente regionale U.E.C.I. (unione esercenti cinematografici italiani): “Incomprensibile la chiusura di cinema e teatri. Nei cinema e nei teatri non abbiamo visto assembramenti o pericoli di sorta i dati nazionali ci dicono che nessun contagio è avvenuto nelle sale cinematografiche. Rimaniamo stupiti di questa scelta del governo e che non ci sia stata nessuna reale discussione a tutela del cinema o del teatro, luoghi essenziali della vita sociale e culturale. Molti esercenti si dissociano da questa incomprensibile decisione del governo non supportata da alcuna evidenza scientifica. È quantomai urgente confrontarsi con tutte le istituzioni per azioni chiare e condivise, non si può ripartire la seconda volta senza norme certe, è abbastanza evidente infatti che la ripartenza del settore dopo il 15 Giugno ad oggi è stata fallimentare perché di fatto ha lasciato le sale sprovviste per ben 5 mesi di prodotto necessario ad una minima sopravvivenza. Sanno realmente le istituzioni cosa occorre economicamente per mantenere le strutture cinematografiche e i teatri? Oggi chiediamo a gran voce sostegno economico serio e tavolo tecnico per ripartenza.”

Sulla questione sono intervenuti anche Paolo Signorelli, presidente regionale A.N.E.C. (Associazione nazionale esercenti cinematografici) ed il presidente A.N.E.C. Palermo, Andrea Peria. Il lavoro portato avanti con la clientela, dopo il lockdown e fino ad oggi, rischia di andare perduto e c’è molta preoccupazione anche a causa della vendita alle piattaforme streaming dei film.

Ecco le parole del presidente regionale Paolo Signorelli: “La chiusura imposta da oggi per ben 4 settimane fa crollare tutto il lavoro svolto dalle singole imprese che si occupano di cinema nel dialogo con la propria clientela, nel tentativo di ristabilire dopo la lunga chiusura un rapporto con il proprio pubblico. Temiamo che questa ulteriore chiusura delle sale congeli il nostro rapporto con le distribuzioni dei film e che quindi possa accadere, come già è accaduto, che le case distribuzione vendano il loro prodotto alle piattaforme a discapito delle sale cinematografiche, come già avvenuto con i lungometraggi della Disney Mulan e Soul.

Ecco invece l’intervento di Peria: “L’ultimo provvedimento del governo nazionale, con il conseguente stop alle attività, avrà un impatto devastante sulle sale cinematografiche. Siamo fortemente preoccupati, riteniamo la misura ingiusta e irrispettosa rispetto allo sforzo degli imprenditori che hanno adottato tutte le misure a favore della riapertura in sicurezza. Siamo consapevoli come cittadini, prima che come imprenditori che la priorita? collettiva e? rivolta alla salvaguardia della vita e della salute della popolazione, ma e? di assoluta importanza fugare ogni dubbio rispetto al fatto che la chiusura del comparto cinematografico non è dovuta a criticita? legate alla sicurezza, garantita invece con livelli altissimi. Del resto i dati contagio nelle sale cinematografiche confermano la assoluta sicurezza degli ambienti per lavoratori e spettatori. La capacita? di garantire distanziamento in sala durante gli spettacoli, negli accessi e nei deflussi, la misurazione della temperatura, i posti assegnati e il tracciamento di ogni cliente, fanno dei cinema uno dei posti più sicuri fino ad oggi in attivita?”.

Viene lanciato un appello forte: “Chiediamo da subito misure rapide a sostegno delle imprese e dei lavoratori, a ristoro del periodo di chiusura per la ripartenza che, vedrà nell’ultimo mese dell’anno, il periodo più significativo in termini di spettatori e di incasso al botteghino per le nostre aziende cinematografiche”.

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