L'ultima volta che siamo stati bambini, al cinema il film che segna l'esordio di Bisio alla regia

L\'ultima volta che siamo stati bambini, al cinema il film che segna l\'esordio di Bisio alla regia

Arriva al cinema, distribuito da Medusa, L'ultima volta che siamo stati bambini, film che segna l’esordio alla regia di Claudio Bisio. Un bellissimo film, intenso e coinvolgente, che appartiene alla categoria di quelli che non si dimenticano perché Bisio riesce a trasmettere ottimi spunti di riflessione e grandi emozioni.

La sceneggiatura del film, tratto dall'omonimo romanzo di Fabio Bartolomei, è stata curata dallo stesso Bisio in collaborazione con Fabio Bonifacci.  

Prodotto da Solea, Bartleby Film e Medusa Film nel cast troviamo Alessio Di Domenicoantonio, Vincenzo Sebastiani, Carlotta De Leonardis, Lorenzo Mc Govern, Federico Cesari, Marianna Fontana, Antonello Fassari, Giancarlo Martini, Nikolai Selikovsky, Claudio Bisio.

Trama: Roma, estate 1943. Quattro bambini giocano alla guerra mentre attorno esplodono le bombe della guerra vera. Italo è il ricco figlio del Federale, Cosimo ha il papà al confino e una fame atavica, Vanda è orfana e credente, Riccardo viene da un’agiata famiglia ebrea. Sono diversi ma non lo sanno e tra loro nasce “la più grande amicizia del mondo”, impermeabile alle divisioni della Storia che insanguina l’Europa. Per loro tutto è gioco, combattono in cortile una fantasiosa guerra fatta di missioni avventurose ed eroismi, poi però fanno patti “di sputo” e non “di sangue” per paura di tagliarsi. Ma il 16 ottobre il ragazzino ebreo viene portato via dai tedeschi insieme ad oltre mille persone del Ghetto. Grazie al padre Federale di Italo, i tre amici credono di sapere dov’è e, per onorare il “patto di sputo”, decidono di partire in segreto per convincere i tedeschi a liberare il loro amico. L’ennesima missione fantasiosa entra nella realtà, i tre bambini viaggiano soli in un’Italia stremata dalla guerra, fra soldati allo sbando, disertori, truppe di tedeschi occupanti, popolazioni provate e affamate. I tre bambini non sono del tutto soli, due adulti partono a cercarli per riportarli a casa: Agnese, suora dell’orfanotrofio in cui vive Vanda, e Vittorio, fratello di Italo. Lei cristianamente odia la violenza e lui è un eroe di guerra fascista: sono diversi e, al contrario dei bambini, lo sanno benissimo infatti litigano tutto il tempo. Il doppio viaggio dei bambini e degli adulti nell’Italia lacerata dalla guerra sarà gioco e terrore, poesia fanciullesca e privazioni, scoperta della vita e rischi di morte: un’esperienza capace di imprimere il suo sigillo su tutti i personaggi coinvolti, cambiando la coscienza dei singoli e le loro relazioni. Fino al sorprendente ma in fondo purtroppo logico, finale.

Ecco il trailer ufficiale del film:

Attraverso lo sguardo innocente e puro dei bambini si riesce a descrivere con leggerezza una pagina dolorosa della nostra storia. Il film riesce a trattare con delicatezza gli avvenimenti storici della Shoah e del rastrellamento degli Ebrei di Roma attraverso una lente incredibilmente umana ed intima; racconta la vera amicizia, quella che va oltre le differenze e che ci rende tutti uguali; la storia di un viaggio di formazione in cui si affrontano le proprie paure insieme e si comprende il valore della solidarietà.

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"La guerra vista attraverso gli occhi di un bambino è solo un gioco che diventa dolore quando un amico non fa più ritorno, ma è anche orrore quando innocenti vengono trucidati perché sovversivi. Il valore dell'amicizia, di quell' amicizia " antica" ... pura che nessuna ideologia riesce ad annullare è presente x tutto il lungometraggio e così " quelli che furono una volta bambini" ancora oggi , davanti al binario del "non ritorno" aspettano il ritorno di quell' amico che è andato a riprendere l'altro!" Recensione a cura della prof G. La Rosa

 

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